AINRaM Marche e un
nuovo patto territoriale
Nello stimolo ideale di Don Franco Monterubbianesi e
della sua attività incessante, vi ricordo l’impegno di AINRaM su due campi
fondamentali e promettenti: il ruolo di stimolo nella ri-nascita del
Coordinamento degli Enti Locali del Fermano, accaduto formalmente il 26 giugno
scorso presso la Provincia di Fermo; e il ruolo dell’Associazione all’interno
del Forum dell’Agricoltura Sociale, che sta vivendo una fase espansiva
decisiva, sostenuto com’è dalla collaborazione con le molte realtà similari in ambito
nazionale.
Il Coordinamento degli Enti Locali, che ebbe funzione tra
il 2007 e il 2009, nacque per iniziativa della Provincia di Ascoli Piceno
(nella persona del Presidente Massimo Rossi) e coinvolse enti locali e
amministrazioni, insieme ad associazioni e ONG territoriali, sul tema della
promozione della cooperazione e dell’educazione alla mondialità presso i
giovani. Oggi quel coordinamento riparte per iniziativa di AINRaM e degli
Assessorati alla Cultura di Comune di Fermo (nella persona di Francesco Trasatti)
e della Provincia di Fermo (nella persona di Giuseppe Buondonno) per allargare
gli ambiti di azione allo sviluppo locale
del territorio e al walfare state
di tipo comunitario. Il nostro tempo di strutturale crisi economica e sociale entro
cui anche il territorio fermano è proiettato richiede la necessità di applicare
gli strumenti dell’iniziativa sociale in una collaborazione fattiva e
orizzontale con i presidi della politica locale (gli Enti) e con gli attori
economici del territorio. Appare evidente, infatti, come i temi di conflitto e
di riprogrammazione dell’azione pubblica si siano inesorabilmente ampliati e
abbiano coinvolto il modo di fare
economia (con la piaga della disoccupazione giovanile come estremo male) e il modo di sostenere lo stato sociale (con
l’assenza di risorse a fare da premessa costante). Ecco allora nascere
l’obbligo, anche per AINRaM, di lavorare a un progetto di rinnovamento con cui
ripensare il patto tra politica
locale (amministrazioni), terzo settore (associazionismo e imprese sociali) e
mondo economico (associazioni sindacali e di categoria, datoriali e
piccole-media imprese) nell’ottica del confronto e di una reciproca
stimolazione per la proposta e l’azione. La sfida, quindi, è altissima:
riappropriarsi di dei macro-ambiti,
quello economico e quello del walfare, secondo teorie e prassi
locali-territoriali innovative e incentrate alla solidarietà sociale. Citando
il Prof. Roberto Mancini, si vuole concretizzare la richiesta di una politica
“altra, in cui ci sono comunità di persone che iniziano a costruire almeno una
parte delle risposte ai bisogni e ai diritti negati”. La politica dal basso,
sin qui troppo nominata, chiede adesso nuovi codici e nuove energie. AINRaM non
si tirerà indietro.
Sappiamo quanto l’idea di un walfare comunitario e
solidale possa farsi concreta nella dimensione dell’agricoltura sociale. AINRaM
Marche è stata promotrice della nascita del Forum dell’Agricoltura Sociale
delle Marche, ospitando a Palazzo Monti (nello scorso aprile) la riunione fondativa
ed essendo presente all’incontro di nascita ufficiale tenutosi ad Ancona lo
scorso maggio. Il walfare deve sfumare la propria accezione assistenziale a
favore di una diversa identità, quella del protagonismo sociale attivo e identitario
e che può trovare nel mondo giovanile una forza propulsiva decisiva. Questo
progetto vede nelle molte realtà di AS del territorio fermano esempi di tenace
testimonianza. È nella definizione di una rete sempre più ampia tra le realtà
già attive, nonché nella collaborazione con gli enti locali e con i soggetti
economici (l’agricoltura è l’unico settore in crescita, seppur lieve, nel disastrato
panorama economico italiano) che l’AS può scoprire la sfida per la propria
affermazione e riconoscibilità. AINRaM tesse stretti rapporti con il Forum, che
incontra periodicamente e con cui collabora. Dopo la partecipazione di AINRaM
alla bella festa del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale tenutasi a
Chiaiano (NA) lo scorso giugno, e dopo il dibattito tenutosi presso la comunità
di Monte Pacini (nell’ambito delle iniziative della Comunità Educante) del
luglio scorso, l’Associazione avrà ancora modo di rafforzare il confronto e i
rapporti con il mondo dell’AS, candidandosi per un ruolo di coordinamento delle
attività e dei progetti del Forum presso i diversi attori territoriali.
Nel solco di un rinnovato protagonismo civile auspichiamo
un ruolo centrale di AINRaM Marche anche in tutte quelle iniziative che
sappiano muovere una riflessione seria sulla capacità della cooperazione, del
terzo settore e del volontarismo di essere parti di una prassi politica
finalmente rinnovata. Per questo AINRaM avrà voce in capitolo in iniziative
tipo quella di organizzare a Fermo, dalla collaborazione dei reti di
associazioni e cittadini e col sostegno delle istituzioni, di una “festival dei beni comuni “ (che
potrebbe avere luogo nel periodo fine ottobre-inizio novembre). Nella volontà
di riaffermare la priorità di una concezione pubblica e comunitaria dei diritti
e delle risorse, dei beni e dei servizi, nonché delle idee e dei metodi locali
di sviluppo, si sta immaginando di stilare un programma di eventi, seminari,
convegni, iniziative culturali e tavole rotonde, sul valore del bene comune come perno di una dimensione
economica e sociale alternativa: responsabile, solidale e democratica. Per
questo tutte le realtà che conosciamo e con cui collaboriamo, siano esse nate e
votate alle cause sociali, ambientali, di servizio, culturali, ricreative ed economiche
sono realmente interessabili all’iniziativa: il “potenziale rivoluzionario” di
cui parla Ugo Mettei in “Beni Comuni. Un Manifesto” può farsi il nostro
potenziale. Nostro e degli amici di AINRaM.
Riporto con estrema gioia la testimonianza di Don Franco
Monterubbianesi e degli amici di AINRaM Nazionale (salutiamo, in particolare,
Ilaria Signoriello) dal campo di studio/lavoro che s’è tenuto a Grottaferrata
(RM) lo scorso luglio e che è terminato con la cerimonia di consegna, ai 20
ragazzi italiani e stranieri partecipanti, del diploma di “sognatore del nuovo
Rinascimento europeo”. L’iniziativa ha richiesto un’organizzazione laboriosa e
ha fatto emergere, come è naturale in ogni opera di fiducia, un chiaro messaggio
di speranza. Nella felice realtà dell’inclusione e della solidarietà della
Comunità di Capodarco dei colli laziali, un’umanissima risposta di
responsabilità ed entusiasmo è venuta dai ragazzi presenti. Oltre il lavoro nei
campi, essi hanno incontrato le testimonianze di uomini impegnati sui fronti
della lotta alle mafie e agli sfruttamenti, della resistenza civile e
dell’accoglienza, dell’assistenza e dell’inclusione. Capendo che l’azione
gratuita, se sostenuta dai valori, è realmente una forma di rivoluzione
possibile.
Infine, rimando a due importanti prossimi impegni. Il
primo è l’inizio del progetto che AINRaM, insieme a CACUAM, Associazione
Falcone e Borsellino, avvierà nelle scuole superiori di tre comuni del fermano
(Amandola, Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare) per promuovere presso i giovani studenti
una riflessione sullo stretto legame tra pratica della legalità ed educazione
alla mondialità; progetto per il quale la Regione Marche ha deciso di accordare
dei fondi. Il progetto prenderà avvio a fine settembre e proseguirà per i tre
mesi successivi. Anticipo, inoltre, il proposito di continuare a fare di
Palazzo Monti un luogo di incontro e confronto sui temi cari a AINRaM. Per
questo si ha intenzione di organizzare un evento-dibattito con una figura di
rilevanza nazionale impegnata sui temi economico-sociali nel periodo
settembre-ottobre, su cui vi daremo prossime ulteriori informazioni.
Jonata Sabbioni