venerdì 16 agosto 2013



AINRaM Marche e un nuovo patto territoriale


            Nello stimolo ideale di Don Franco Monterubbianesi e della sua attività incessante, vi ricordo l’impegno di AINRaM su due campi fondamentali e promettenti: il ruolo di stimolo nella ri-nascita del Coordinamento degli Enti Locali del Fermano, accaduto formalmente il 26 giugno scorso presso la Provincia di Fermo; e il ruolo dell’Associazione all’interno del Forum dell’Agricoltura Sociale, che sta vivendo una fase espansiva decisiva, sostenuto com’è dalla collaborazione con le molte realtà similari in ambito nazionale.

            Il Coordinamento degli Enti Locali, che ebbe funzione tra il 2007 e il 2009, nacque per iniziativa della Provincia di Ascoli Piceno (nella persona del Presidente Massimo Rossi) e coinvolse enti locali e amministrazioni, insieme ad associazioni e ONG territoriali, sul tema della promozione della cooperazione e dell’educazione alla mondialità presso i giovani. Oggi quel coordinamento riparte per iniziativa di AINRaM e degli Assessorati alla Cultura di Comune di Fermo (nella persona di Francesco Trasatti) e della Provincia di Fermo (nella persona di Giuseppe Buondonno) per allargare gli ambiti di azione allo sviluppo locale del territorio e al walfare state di tipo comunitario. Il nostro tempo di strutturale crisi economica e sociale entro cui anche il territorio fermano è proiettato richiede la necessità di applicare gli strumenti dell’iniziativa sociale in una collaborazione fattiva e orizzontale con i presidi della politica locale (gli Enti) e con gli attori economici del territorio. Appare evidente, infatti, come i temi di conflitto e di riprogrammazione dell’azione pubblica si siano inesorabilmente ampliati e abbiano coinvolto il modo di fare economia (con la piaga della disoccupazione giovanile come estremo male) e il modo di sostenere lo stato sociale (con l’assenza di risorse a fare da premessa costante). Ecco allora nascere l’obbligo, anche per AINRaM, di lavorare a un progetto di rinnovamento con cui ripensare il patto tra politica locale (amministrazioni), terzo settore (associazionismo e imprese sociali) e mondo economico (associazioni sindacali e di categoria, datoriali e piccole-media imprese) nell’ottica del confronto e di una reciproca stimolazione per la proposta e l’azione. La sfida, quindi, è altissima: riappropriarsi di dei macro-ambiti, quello economico e quello del walfare, secondo teorie e prassi locali-territoriali innovative e incentrate alla solidarietà sociale. Citando il Prof. Roberto Mancini, si vuole concretizzare la richiesta di una politica “altra, in cui ci sono comunità di persone che iniziano a costruire almeno una parte delle risposte ai bisogni e ai diritti negati”. La politica dal basso, sin qui troppo nominata, chiede adesso nuovi codici e nuove energie. AINRaM non si tirerà indietro.

            Sappiamo quanto l’idea di un walfare comunitario e solidale possa farsi concreta nella dimensione dell’agricoltura sociale. AINRaM Marche è stata promotrice della nascita del Forum dell’Agricoltura Sociale delle Marche, ospitando a Palazzo Monti (nello scorso aprile) la riunione fondativa ed essendo presente all’incontro di nascita ufficiale tenutosi ad Ancona lo scorso maggio. Il walfare deve sfumare la propria accezione assistenziale a favore di una diversa identità, quella del protagonismo sociale attivo e identitario e che può trovare nel mondo giovanile una forza propulsiva decisiva. Questo progetto vede nelle molte realtà di AS del territorio fermano esempi di tenace testimonianza. È nella definizione di una rete sempre più ampia tra le realtà già attive, nonché nella collaborazione con gli enti locali e con i soggetti economici (l’agricoltura è l’unico settore in crescita, seppur lieve, nel disastrato panorama economico italiano) che l’AS può scoprire la sfida per la propria affermazione e riconoscibilità. AINRaM tesse stretti rapporti con il Forum, che incontra periodicamente e con cui collabora. Dopo la partecipazione di AINRaM alla bella festa del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale tenutasi a Chiaiano (NA) lo scorso giugno, e dopo il dibattito tenutosi presso la comunità di Monte Pacini (nell’ambito delle iniziative della Comunità Educante) del luglio scorso, l’Associazione avrà ancora modo di rafforzare il confronto e i rapporti con il mondo dell’AS, candidandosi per un ruolo di coordinamento delle attività e dei progetti del Forum presso i diversi attori territoriali.

            Nel solco di un rinnovato protagonismo civile auspichiamo un ruolo centrale di AINRaM Marche anche in tutte quelle iniziative che sappiano muovere una riflessione seria sulla capacità della cooperazione, del terzo settore e del volontarismo di essere parti di una prassi politica finalmente rinnovata. Per questo AINRaM avrà voce in capitolo in iniziative tipo quella di organizzare a Fermo, dalla collaborazione dei reti di associazioni e cittadini e col sostegno delle istituzioni, di una “festival dei beni comuni “ (che potrebbe avere luogo nel periodo fine ottobre-inizio novembre). Nella volontà di riaffermare la priorità di una concezione pubblica e comunitaria dei diritti e delle risorse, dei beni e dei servizi, nonché delle idee e dei metodi locali di sviluppo, si sta immaginando di stilare un programma di eventi, seminari, convegni, iniziative culturali e tavole rotonde, sul valore del bene comune come perno di una dimensione economica e sociale alternativa: responsabile, solidale e democratica. Per questo tutte le realtà che conosciamo e con cui collaboriamo, siano esse nate e votate alle cause sociali, ambientali, di servizio, culturali, ricreative ed economiche sono realmente interessabili all’iniziativa: il “potenziale rivoluzionario” di cui parla Ugo Mettei in “Beni Comuni. Un Manifesto” può farsi il nostro potenziale. Nostro e degli amici di AINRaM.

            Riporto con estrema gioia la testimonianza di Don Franco Monterubbianesi e degli amici di AINRaM Nazionale (salutiamo, in particolare, Ilaria Signoriello) dal campo di studio/lavoro che s’è tenuto a Grottaferrata (RM) lo scorso luglio e che è terminato con la cerimonia di consegna, ai 20 ragazzi italiani e stranieri partecipanti, del diploma di “sognatore del nuovo Rinascimento europeo”. L’iniziativa ha richiesto un’organizzazione laboriosa e ha fatto emergere, come è naturale in ogni opera di fiducia, un chiaro messaggio di speranza. Nella felice realtà dell’inclusione e della solidarietà della Comunità di Capodarco dei colli laziali, un’umanissima risposta di responsabilità ed entusiasmo è venuta dai ragazzi presenti. Oltre il lavoro nei campi, essi hanno incontrato le testimonianze di uomini impegnati sui fronti della lotta alle mafie e agli sfruttamenti, della resistenza civile e dell’accoglienza, dell’assistenza e dell’inclusione. Capendo che l’azione gratuita, se sostenuta dai valori, è realmente una forma di rivoluzione possibile.

            Infine, rimando a due importanti prossimi impegni. Il primo è l’inizio del progetto che AINRaM, insieme a CACUAM, Associazione Falcone e Borsellino, avvierà nelle scuole superiori di tre comuni del fermano (Amandola, Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare) per promuovere presso i giovani studenti una riflessione sullo stretto legame tra pratica della legalità ed educazione alla mondialità; progetto per il quale la Regione Marche ha deciso di accordare dei fondi. Il progetto prenderà avvio a fine settembre e proseguirà per i tre mesi successivi. Anticipo, inoltre, il proposito di continuare a fare di Palazzo Monti un luogo di incontro e confronto sui temi cari a AINRaM. Per questo si ha intenzione di organizzare un evento-dibattito con una figura di rilevanza nazionale impegnata sui temi economico-sociali nel periodo settembre-ottobre, su cui vi daremo prossime ulteriori informazioni.


Jonata Sabbioni